Ssangyong: in amministrazione controllata fino a giugno

Dopo il disimpegno da parte del gruppo indiano Mahindra, il costruttore sudcoreano Ssangyong rischia il fallimento se non dovessero subentrare nuovi acquirenti al termine di giugno.
Dopo il disimpegno da parte del gruppo indiano Mahindra, il costruttore sudcoreano Ssangyong rischia il fallimento se non dovessero subentrare nuovi acquirenti al termine di giugno.

A causa della pandemia, il costruttore sudcoreano Ssangyong è in forte crisi, anche perché è venuto meno il sostegno finanziario del proprietario indiano Mahindra. Attualmente, la Casa automobilistica di Pyeongtaek è in amministrazione controllata fino al mese di giugno, ma è in agguato il rischio di fallimento se non dovessero subentrare nuovi acquirenti. La situazione è molto delicata, anche perché prima di Mahindra hanno fallito anche altri gruppi automobilistici sul rilancio di Ssangyong, come i connazionali di Daewoo e i cinesi di Saic .

La gamma attuale di Ssangyong prevede la SUV di piccole dimensioni Tivoli con il motore a benzina 1.2 GDi Turbo da 128 CV di potenza, la SUV compatta Korando con il propulsore a benzina 1.5 GDi Turbo da 163 CV e l’unità diesel 1.6d da 136 CV di potenza, più la SUV di grandi dimensioni Rexton con la motorizzazione a gasolio 2.2d nelle versioni da 181 CV e 202 CV di potenza.

Recentemente, Ssangyong ha presentato tre importanti novità, vale a dire la Tivoli Grand con la carrozzeria allungata in sostituzione della XLV, il nuovo pick-up Musso Sports e la quinta generazione della Rexton. Introdotto circa trent’anni fa sul mercato italiano con la fuoristrada Family, il costruttore sudcoreano Ssangyong ha poi commercializzato vari modelli di SUV con le denominazioni Musso, Kyron ed Actyon, senza dimenticare la monovolume Rodius di grandi dimensioni.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

23 04 2021
Link copiato negli appunti