Alfa Romeo Giulia Spider: 60 anni di piacere di guida

Auto come l'Alfa Romeo Giulia Spider vestono le giornate di emozioni, sotto l'egida del Biscione, che sa toccare le giuste corde sensoriali.
Auto come l'Alfa Romeo Giulia Spider vestono le giornate di emozioni, sotto l'egida del Biscione, che sa toccare le giuste corde sensoriali.

Poche auto portano 60 anni sulle spalle con la sua stessa disinvoltura. Ma qui non stiamo parlando di un banale mezzo di trasporto. L’Alfa Romeo Giulia Spider è poesia su quattro ruote. Inebriarsi al suo cospetto è un fatto naturale. In lei ci sono delle note di magia che bastano a consegnarla all’eternità. Sul piano estetico è perfettamente identica alla Giulietta Spider, che è andata a sostituire. Cambia solo il cofano motore, dove fa la sua comparsa una presa d’aria, richiesta dal motore più ingombrante. Qui, infatti, un cuore da 1570 centimetri cubi ha preso il posto di quello da 1290 centimetri cubi. Da citare la larghezza leggermente superiore, ma si tratta di uno scarto impercepibile. Anche in questo caso la firma è di Pininfarina : una garanzia di stile e bellezza.

Prodotta dal 1962 al 1965, in poco più di 10 mila esemplari, l’Alfa Romeo Giulia Spider pesa solo un soffio in più della Giulietta Spider: 885 contro 860 chilogrammi. Il suo arrivo sul mercato fu la conseguenza della necessità di aumentare la cilindrata dell’auto di partenza. L’unità propulsiva da 1.3 litri, come già scritto, fece posto a quella da 1.6 litri. Il temperamento guadagnò vigore, con un quadro prestazionale più incisivo.

La potenza crebbe da 80 a 92 cavalli, con riflessi positivi sull’accelerazione e sulla velocità massima, passata da 165 a 172 km/h. Dentro cambiarono alcun dettagli, come il volante, ora a tre razze. Nella versione Veloce, giunta nel 1964, la potenza massima salì a 112 cavalli. In questa veste l’auto era alimentata da una coppia di carburatori, contro l’unità singola dell’altra. La punta velocistica dell’allestimento “pepato” si spingeva a 180 km/h. Sull’Alfa Romeo Giulia Spider il vigore energetico era governato da un cambio manuale a cinque rapporti, di emozionante manovrabilità. Presto i freni a tamburo del primo stock produttivo lasciarono spazio a dei più efficaci dischi anteriori, per un piacere di guida ancora maggiore. Oggi quest’auto storica continua a far sognare.

Foto d’apertura | Screen shot da video Fantasy Junction

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

11 10 2022
Link copiato negli appunti