Benzina: il petrolio crolla ed il settore è in fibrillazione

Al crollo del prezzo del petrolio non è corrisposto una analoga drastica riduzione dei prezzi della rete di distribuzione. Le aree di servizio autostradali entrano così in sciopero per 48 ore.
Al crollo del prezzo del petrolio non è corrisposto una analoga drastica riduzione dei prezzi della rete di distribuzione. Le aree di servizio autostradali entrano così in sciopero per 48 ore.

E’ un momento particolarmente delicato quello che stanno vivendo i gestori delle stazioni di servizio. Dai primi di marzo, a causa delle restrizioni agli spostamenti imposte dal Governo Conte per tentare di porre un freno alla crisi sanitaria, gli incassi sono diminuiti in maniera esponenziale.

Nelle scorse settimane era stato chiesto dalle associazioni di categoria una risposta concreta da parte degli organi di governo per ricevere un soccorso in un momento particolarmente complicato, ma il dialogo è rimasto solo verbale senza tramutarsi in misure concrete.

Per questa ragione a partire dalle 22 del 12 maggio tutte le stazioni di rifornimento presenti sulla rete autostradale italiana saranno per 48 ore. Una forma di protesta soft, quella scelta dalle associazioni di categoria, per cercare di porre nuovamente all’attenzione del governo una crisi che rischia di travolgere soprattutto i gestori più piccoli.

Le associazioni hanno attaccato il governo con un duro comunicato nel quale è stato dichiarato: “Davvero incomprensibile l’atteggiamento indifferente e sordo del Governo, rispetto ad impegni rimasti lettera morta, assunti all’interno di un tavolo negoziale che non si riunisce colpevolmente da oltre un mese. In assenza di un cambiamento di rotta la protesta e le chiusure per sciopero sono destinate ad estendersi nelle prossime settimane anche al resto della rete distributiva“.

Benzina: continua il crollo dei prezzi al distributore

Oltre alla ovvia riduzione dei consumi, in questi mesi si è anche assistito ad un netto calo dei prezzi alla pompa. Utilizzando il self è possibile riscontrare un tariffario di 1,33 euro al litro per la benzina ed addirittura 1,28 euro litro per il diesel.

Il calo è certamente legato alla diminuzione dei prezzi del greggio, ma le associazioni dei consumatori si attendevano ribassi ulteriori con l’inizio della Fase 2 così da stimolare nuovamente la domanda.

Secondo le stime dell’Unione nazionale dei consumatori, il risparmio concreto nelle tasche degli automobilisti per un pieno è pari a circa 3 euro a pieno, mentre il Codacons ha riscontrato che al crollo del 74% delle quotazioni del barile non è corrisposta una riduzione analogamente importante dei carburanti sulla rete.

Entrambe le associazioni hanno evidenziato come le accise abbiano un peso specifico sul prezzo al litro che non comporta per le compagnie la possibilità di poter ridurre ulteriormente i prezzi.

 

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13 05 2020
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