Beppe Sala, attuale sindaco di Milano già candidato anche alla prossima corsa per la guida della città, è intervenuto in mattinata a Radio Deejay per offrire alcune spiegazioni circa la sua visione sulla mobilità . Lo spunto è quello del nuovo stop alla circolazione sopravvenuto in prima istanza a livello regionale. Spiegava Sala a tal proposito esattamente un anno fa, agli stessi microfoni:
I valori del Pm10 hanno nuovamente sforato i livelli di guardia e le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni non lasciano sperare in una diminuzione delle concentrazioni di polveri nell’aria. Quella per l’ambiente è una battaglia di lungo periodo, che si realizza attraverso misure strutturali e scelte di ampia visione. Allo stesso tempo, però, le condizioni attuali mi inducono a intervenire in modo contingente. Per questo motivo, domenica 2 febbraio Milano sarà chiusa alla circolazione delle auto.
La pandemia non era ancora deflagrata, ma a Milano il problema emissioni era al massimo della sua gravità. A distanza di un anno, nel corso della trasmissione “Deejay chiama Italia ” Sala si è spinto oltre, conscio del fatto questi stop sono soltanto fastidiose pezze ad un problema che deve trovare soluzioni nel lungo periodo. Questa soluzione, secondo Sala, può andare solo in una direzione: la riduzione del parco auto circolante e la conversione in elettrico di quello residuo.
Sala: meno auto a Milano
Sala ha chiaramente esplicitato la propria volontà di arrivare a ridurre il parco auto circolante . Non che non ci sia già stato un impegno in tal senso, ma fino ad oggi i risultati non sono ancora a livelli apprezzabili. Il modello è quello di altre città europee, dove le auto sono spinte in vie laterali mentre in quelle principali trovano spazio piste ciclabili e flussi minori. Lo sforzo del car sharing ha dato un contributo, ma non radicale; i mezzi pubblici sono stati migliorati, ma non arrivano ovunque; la mobilità su monopattino resta una quota residuale. Sebbene quella di Sala non voglia essere una battaglia contro le auto (non frontale, almeno), di fatto il tentativo è quello di ridurne la presenza sulle principali arterie, riducendo così al tempo stesso traffico e concentrazione delle emissioni.
Secondo quanto spiegato da Sala, grazie agli interventi fin qui apportati è passata da 60 auto ogni 100 abitanti a 50 (la media italiana è pari a 64, ma per ovvi motivi è sbilanciata verso le aree rurali ove il possesso di un’auto è imprescindibile per gli spostamenti). A Torino la media è pari a 63 auto ogni 100 abitanti, mentre Palermo e Napoli si assestano poco sotto il 60%. Il trend innestato da Sala è pertanto virtuoso, ma il Sala candidato a sindaco rilancia: occorre scendere a quota 40 vetture ogni 100 abitanti , perché solo a quei livelli sarà possibile migliorare il benessere dei cittadini sotto ogni punto di vista.
Una visione ambiziosa di lungo periodo fatta di tanti necessari interventi: integrazione dei servizi di comunicazione, spostamento delle aree di parcheggio, ricerca di nuovi equilibri economici e sociali per non rendere gravoso l’impatto delle novità. Ma senza un approccio sperimentale, e senza una visione, una candidatura avrebbe poco senso: la prossima tornata elettorale andrà misurata anche e soprattutto su questi aspetti, perché i fondi in ballo per la sostenibilità saranno molti e sarà necessario sapervi attingere con le giuste politiche di intervento.
26 01 2021