Coronavirus: accordo FCA-sindacati per cassa integrazione

Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri hanno sottoscritto un accordo quadro per l'utilizzo della cassa integrazione varata dal governo per fronteggiare la emergenza Covid-19.
Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri hanno sottoscritto un accordo quadro per l'utilizzo della cassa integrazione varata dal governo per fronteggiare la emergenza Covid-19.

L’emergenza coronavirus sta mettendo in ginocchio non soltanto il nostro Sistema Sanitario Nazionale, ma anche il settore automotive . Dopo giorni di discussioni e di trattative più o meno accese, tutti gli stabilimenti presenti sul nostro territorio hanno sospeso temporaneamente la produzione.

I motivi sono due. In primo luogo si è deciso di tutelare la salute dei lavoratori delle fabbriche dove non sempre era possibile garantire le distanze minime di sicurezza. Analogamente, viste le difficoltà che stanno affrontando i fornitori ed in considerazione del drastico crollo della domanda , si è preferito chiudere temporaneamente i siti produttivi per fronteggiare il periodo di crisi economica.

Coronavirus: per FCA scatta la cassa integrazione

A seguito dell’emanazione del decreto Cura Italia , Fca e sindacati hanno firmato l’accordo quadro per l’utilizzo della cassa integrazione varata dal governo per fronteggiare la emergenza Covid-19. L’intesa è stata firmata da tutte le sigle, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri.

I sindacati hanno spiegato come il ricorso alla cassa integrazione in Fca si è reso necessario sia per tutelare  lavoratrici e  lavoratori in sospensione o in regime ridotto, sia per garantire i cambiamenti alla organizzazione del lavoro necessari alla applicazione delle misure sanitarie, sia per fronteggiare i cali di mercato la cassa integrazione con la causale ‘emergenza Covid-19 ‘. Il ricorso non è escluso nemmeno negli enti di staff, coinvolti dalla situazione straordinaria.

La FIM-CISL ha espresso il proprio punto di vista in una nota comunicata nei giorni scorsi : “L’accordo quadro sottoscritto ggi con Fca subito dopo la pubblicazione del Decreto del Governo è stato necessario per proteggere la salute e garantire il salario dei 66mila lavoratori del gruppo Fca. La nuova normativa prevista dal Dl dà la possibilità, oltre la cassa ordinaria, di sospendere i trattamenti di cassa integrazione straordinaria e utilizzare per nove settimane una cassa integrazione ordinaria Covid 19.

Un elemento importante che ci consente di continuare a monitorare tutto il lavoro di messa in sicurezza e prevenzione negli stabilimenti Fca anche alla luce del Protocollo firmato con il Governo, parti sociali e associazioni datoriali.  È chiaro che la situazione disastrosa che sta vivendo il paese sta avendo effetti negativi anche sulle vendite e un calo dei volumi non solo di Fca ma di tutti produttori mondiali di auto.

Si tratta di un’emergenza mondiale di cui non possiamo ancora prevedere né la fine né stimare la portata delle ricadute in termini industriali. È chiaro che in questo momento al primo posto per noi ci sono la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori, alla luce soprattutto del crescente numero dei contagi.

Il ricorso alla cassa integrazione in deroga durerà per 9 settimane , dal 12 marzo al 13 maggio, ma se se in questo periodo le condizioni epidemiologiche e di mercato dovessero migliorare potrà avvenire la ripresa dell’attività lavorativa a partire dal 6 aprile, o in altra data da stabilire, con una produzione normale o ridotta a seconda del fabbisogno.

 

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24 03 2020
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