Cosa succederà alle denunce per chi esce senza giusta causa?

Ancora non è noto come saranno affrontate le migliaia di denunce che si registrano in queste ore per la mancata osservanza delle disposizioni di contenimento del Coronavirus con divieto di spostamento.
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Ancora non è noto come saranno affrontate le migliaia di denunce che si registrano in queste ore per la mancata osservanza delle disposizioni di contenimento del Coronavirus con divieto di spostamento.

La sospensione degli spostamenti come strategia per il contenimento del Coronavirus si sta dimostrando una misura efficace, ma per riuscire nell’obiettivo il Governo ha dovuto imporre una stretta di grande forza attraverso le forze dell’ordine. Secondo i dati annunciati nella giornata di ieri, sono ormai oltre 2 milioni le persone controllate e quasi 100 mila le denunce effettuate (in aumento negli ultimi giorni). Ma cosa succederà a tutte queste denunce una volta che sarà terminata l’emergenza?

Quali sanzioni?

Occorre notare come le denunce non trovino corrispondenza in una qualsivoglia sanzione immediata (non fino ad oggi) e che quindi entro pochi mesi la giurisprudenza si troverà un carico di lavoro fuori dal comune: oltre agli arretrati, infatti, ci saranno centinaia di migliaia di situazioni pendenti in attesa di una soluzione (che dovrà essere giocoforza draconiana).

La maggior parte delle denunce è oggi relativa alle violazioni punite ai sensi dell’art. 650 c.p. (arresto fino a 3 mesi e ammenda fino a 206 euro); una parte minoritaria è relativa a violazioni punite ai sensi dell’art. 483 c.p. (reclusione fino a 2 anni) in virtù di dichiarazioni mendaci rilasciate sul modulo di autocertificazione .

Occorrerà probabilmente trovare una soluzione ad hoc per la situazione di emergenza attuale, che ben vada a sposare la normativa italiana e che possa evitare fiumi di ricorsi che tarderebbero i pagamenti ed in buona parte (come da malsana prassi italiana) a decadere. La gravità della situazione di oggi non autorizza a pensare a condoni o maniche larghe successive: è il tempo della responsabilità e lo Stato dovrà pretendere la giusta ammenda per chi ha messo a rischio la salute pubblica con comportamenti non in linea con le direttive.

Nelle prossime ore il giro di vite potrebbe essere ulteriore, con sanzioni immediate durante i controlli e multe che potrebbero crescere fino ad un minimo di 2000 euro : è così che con il prossimo DPCM, atteso entro 48 ore, il Presidente del Consiglio dei Ministri intende affrontare la fase che potrebbe portarci alla discesa verso la normalità.

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24 03 2020
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