Ferrari Purosangue: una lettura dello stile firmato Manzoni

La nuova nata della casa di Maranello spacca gli animi dal punto di vista concettuale, ma lo stile della Ferrari Purosangue è perfetto.
La nuova nata della casa di Maranello spacca gli animi dal punto di vista concettuale, ma lo stile della Ferrari Purosangue è perfetto.

L’attesa è stata lunga, ma la Ferrari Purosangue ha ripagato con gli interessi il sacrificio, almeno per chi ama i SUV (o comunque le auto a sviluppo verticale). Il modello, infatti, è senza ombra di dubbio il più sportivo ed entusiasmante della categoria. Con buona pace per la concorrenza, ammesso che ve ne sia. Gli uomini di Maranello hanno segnato i nuovi riferimenti della specie, in termini di bellezza, classe, sportività, performance, tecnologia, emozioni.

Onore al merito di Flavio Manzoni per aver disegnato una carrozzeria che dissimula al meglio la sua natura di veicolo votato ad una praticità trasversale. Nonostante la superiore altezza da terra, infatti, la Ferrari Purosangue non fa rimpiangere la GTC4 Lusso , che va a sostituire. Addirittura sembra più sportiva, muscolare ed elegante della coupé 2+2 di cui prende il posto. Un risultato per nulla scontato. Il merito è della sapienza creativa dell’autore del suo stile, che ha saputo disegnare dei volumi fluidi, sinuosi ed armonici, il cui flusso scorre senza soluzione di continuità. Nessun dettaglio è fuori posto.

Look unico e di classe

Ferrari Purosangue

Impossibile confondere la nuova opera di Maranello con altri SUV (o comunque con altre opere a quattro ruote di natura simile). La sua finezza dialettica rende goffi certi modelli realizzati da altri marchi blasonati. Il profilo laterale e il 3/4 posteriore sono, probabilmente, le viste più riuscite, ma anche il resto è di altissimo livello. Forse la parte meno gradevole è la sezione bassa del frontale, che perde qualcosa in termini di eleganza e poesia scultorea.

Molto riuscita, invece, la sezione alta dello specchio anteriore, a partire dalla foggia dei fari. Qui si notano delle parentele dialettiche con la SF90, la Roma e la J50. Dietro, invece, sono i gruppi ottici in stile 296 GTB a creare una connessione con le altre proposte del marchio. Citazioni misurate, ma sufficienti a rappresentare la discendenza. Ottimo il bilanciamento fra parti metalliche e superfici vetrate; perfetto l’equilibrio dei volumi, che si offrono allo sguardo con note di grande fascino.

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14 09 2022
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