Quando si acquista un’auto sono molti gli aspetti da vagliare, ma i recenti cambiamenti del mercato impongono una scelta prima di ogni altro: un’auto elettrica o un’auto tradizionale? Questa opzione dipende da molti fattori, ma in primis convenienza e incentivi statali disponibili incidono fortemente nel supportare con valide argomentazioni quella che potrebbe essere una sensibilità personale nei confronti dell’innovazione. In questa scelta bisognerebbe però operare anche una valutazione ulteriore, soprattutto quando la prima opzione è quella dell’elettrico: quanti km si percorrono al giorno?
Chilometri, autonomia e ricarica
La statistica altro non fa se non creare un grosso riassunto tra milioni di casi individuali, dunque ognuno dovrà declinare il ragionamento sulla propria personale situazione. Ma la statistica, al tempo stesso, non mente circa quella che è una valutazione di massa possibile. Se gli italiani percorrono in media 12000 km all’anno (o poco più) con la propria vettura e siedono in auto per circa 300 giorni all’anno (o poco meno), in media si può valutare che percorrono quotidianamente tra i 40 ed i 50km .
Non c’è una sola auto elettrica che offra un’autonomia inferiore a questo livello. Ciò significa che, per quelle che sono abitudini quotidiane, qualsiasi vettura elettrica sul mercato è da considerarsi perfettamente compatibile con le necessità di gran parte dei cittadini italiani. Tuttavia è chiaro come (non appena spariranno le restrizioni dovute alla pandemia) le necessità dovranno contemplare anche le gite fuori porta, le vacanze al mare, i weekend in montagna e tutto quel che è “extra” rispetto al pendolarismo settimanale. Occorre dunque immaginare autonomia extra che possa supportare in massima libertà questo tipo di uscite.
La scelta dovrà dunque andare su auto con autonomia superiore o con tempo di ricarica inferiore ? Laddove l’autonomia è superiore, infatti, è maggiore il parco batterie da portarsi appresso quotidianamente, diminuendo l’efficienza complessiva in virtù del maggior peso del veicolo (aumenta, dunque, il costo di investimento). Laddove si scelga invece per un veicolo di minor capacità, ma con ricarica più rapida, si andrà ad avere un ritmo di viaggio più sincopato, poiché inframezzato da un maggior numero di soste, ma con costi complessivi inferiori.
Il mercato sembra dunque dividersi in questi due trend dominanti, con una fascia di mezzo dominante che potrebbe allinearsi a quelle che sono le esigenze della massa: poche centinaia di km di autonomia con possibilità di rapida ricarica durante una sosta al volo per prolungare l’autonomia quel tanto che basta per raggiungere la propria abitazione al rientro.
La scelta dei singoli in questa fase di mercato sarà elemento di serrata valutazione da parte dei progettisti che daranno vita alle auto elettriche di domani. Hyundai, da parte sua, con la piattaforma E-GMP, la più recente che il mercato abbia visto, promette ricarica veloce (80% in 18 minuti) e autonomia di circa 500km: uno standard che potrebbe imporsi, insomma, lasciando performance extra a veicoli dal costo superiore. La nuova Tesla Model S 2021 , ad esempio, forte di autonomia da 1000Km e accelerazione da supercar, punta a mercati di fascia alta con costi, comfort e tecnologie proporzionate a questo tipo di ambizione.
Con ogni probabilità nella fase iniziale saranno favorite le auto con maggior autonomia, ma con lo sviluppo della rete di ricarica sul territorio si potrà tendere a modelli con ricarica veloce che non richiedano necessariamente una autonomia eccessiva. La crescita dell’elettrico dovrà essere dunque integrata, con vetture e rete di approvvigionamento a far sistema in un ciclo virtuoso che sembra ormai inevitabilmente innescato.
04 02 2021