Cos’è l'ESP? Ecco tutti i dettagli e le icone della spia

L’ESP è un prezioso alleato per la sicurezza perché governa, grazie all’aiuto dell’elettronica, la stabilità della vettura. 
L’ESP è un prezioso alleato per la sicurezza perché governa, grazie all’aiuto dell’elettronica, la stabilità della vettura. 

L’evoluzione tecnologica degli ultimi decenni ha avuto un impatto notevole nel mondo automotive. Se fino a 30 anni fa era inusuale trovare sulle vetture più economiche sistemi di sicurezza avanzati, oggi, grazie anche agli interventi comunitari, dispositivi come airbag, ABS, EBD o ESP sono presenti anche sulle citycar più a buon mercato.

Non solo, nel corso degli ultimi anni i vari costruttori hanno dotato quasi tutte le proprie vetture di sistemi di infotainment più o meno evoluti grazie ai quali è possibile rendere le vetture connesse e maggiormente attraenti per i consumatori più giovani.

Volendo focalizzare la nostra attenzione solo sui dispositivi di sicurezza, uno tra quelli la cui presenza è senza dubbio fondamentale è l’ESP. Scopriamo cos’è e come funziona.

ESP: le sigle

L’acronimo ESP, derivato dall’inglese Electronic Stability Program, indica il sistema di controllo elettronico di stabilità della vettura. Grazie a questo dispositivo è possibile correggere le situazioni potenzialmente pericolose in fase di sbandata regolando la potenza del motore e frenando le singole ruote così da stabilizzare nuovamente il veicolo.

L’obbligatorietà della presenza dell’ESP sulle vetture moderne si deve all’Unione Europea che ha imposto la presenza di questo dispositivo per tutti i veicoli di nuova omologazione a partire dal mese di novembre 2011. 

A partire dal 1º gennaio 2013, per altri autoveicoli di nuova omologazione come i minivan con più di otto posti a sedere, pullman e autobus, nonché per tutti i veicoli commerciali dal peso superiore alle 3,5 tonnellate, il sistema ESP è stato inoltre affiancato da altri ausili alla sicurezza attiva, quali il sistema di frenata automatica (AEB) per prevenire i tamponamenti, e il segnalatore di cambio corsia, utile per evitare uscite di strada dovute a un colpo di sonno del conducente.

A partire dal primo gennaio 2015, questi sistemi di assistenza alla guida sono diventati obbligatori per tutte le avuto di nuova immatricolazione.

Il sistema denominato ESP può essere presente nelle vetture anche con diciture diverse. Non è raro, infatti, trovare tra i dispositivi di serie presenti su un veicolo gli acronimi ESC (Electronic Stability Control), VDC (Vehicle Dynamic Control), VSC (Vehicle Stability Control) o DSC (Dynamic Stability Control). 

Nonostante la dicitura di questi sistemi non sia ESP la loro funzione è sempre la stessa, ovvero quella di stabilizzare il veicolo elettronicamente per prevenire situazioni di pericolo in caso di perdita del controllo della vettura.

 Che cos’è l’ESP

Le sigle dei vari aiuti alla guida spesso possono confondere le idee, ma analizzando nel dettaglio il loro significato e le loro funzioni ci si rende conto di come, in realtà, comprenderne il funzionamento sia molto semplice.

Quando si parla di ESP, sigla che come abbiamo anticipato indica l’Electronic Stability Program, si intende il sistema di il controllo della stabilità dell’automobile che agisce in fase di sbandata regolando la potenza del motore e frenando le singole ruote con differente intensità in modo tale da stabilizzare nuovamente l’assetto della vettura.

Tale dispositivo è efficace nel correggere sia eventuali situazioni di sovrasterzo o sottosterzo, che si possono verificare in caso di errata impostazione di una curva, sia in caso di improvvisa deviazione di traiettoria evitando lo sbandamento del veicolo.

Una evoluzione dell’ESP introdotto di recente è l’Adaptive ESP. Grazie a questo dispositivo è possibile modificare il tipo di intervento in base al peso del mezzo e quindi al carico che al momento viene trasportato. 

Per il corretto funzionamento, l’ESP si avvale di informazioni provenienti dalla vettura in movimento grazie a quattro sensori di velocità, uno per ruota, integrati nel mozzo che comunicano alla centralina la velocità istantanea di ogni singola ruota, un sensore di angolo di sterzo che comunica alla centralina la posizione e i movimenti del volante e quindi le intenzioni del guidatore, tre accelerometri normalmente posizionati a centro vettura che indicano alla centralina le forze agenti sull’automobile ed altri sensori presenti sulla gestione motore come la posizione della farfalla dell’acceleratore e il sensore del freno.

La centralina interviene sia sull’alimentazione del motore riducendo la coppia, sia sulle singole pinze freno correggendo la dinamica della vettura. In caso di sottosterzo i freni intervengono frenando la ruota posteriore interna alla curva e creando un momento meccanico opposto alla sbandata, mentre in caso di sovrasterzo viene frenata la ruota anteriore esterna alla curva generando così un movimento opposto.

Come riconoscere l’ESP

Spesso molti automobilisti non sono in grado di sapere se la propria vettura è dotata o meno di ESP. In realtà, per capire se la propria auto è dotata o meno di questo sistema serve davvero poco.

Due, infatti, sono le strade percorribili. Se si possiede una vettura di recente immatricolazione sarà sufficiente controllare il quadro strumenti. Basterà avviare l’auto per verificare all’accensione se tra le varie spie sia presente quella con il simbolo giallo di un’auto che sbanda o di un punto esclamativo all’interno di un triangolo con una freccia che gira intorno a questo. Se il simbolo è presente allora la vettura sarà dotata di ESP.

Per le auto immatricolate prima del 2014, anno nel quale è stata introdotta l’obbligatorietà del dispositivo, in alternativa al controllo del simbolo nel quadro strumenti si potrà verificare la presenza di un tasto sulla plancia presente per la sua disattivazione.

Come funziona l’ESP

Il funzionamento dell’ESP non è particolarmente complicato ed è gestito dalla centralina della vettura. Qualora ci si trovi al volante della propria auto ed improvvisamente si perda il controllo del veicolo, la centralina interviene sia sull’alimentazione del motore riducendone la coppia sia sulle singole pinze freno correggendo la dinamica dell’auto e generando una forza che contrasti la sbandata e corregga la traiettoria, favorendo così la ripresa di controllo da parte del conducente.

Il funzionamento dell’ESP è avvertibile in curva se si affronta il tratto stradale molto velocemente. In caso di sottosterzo l’ESP interviene frenando la ruota posteriore interna alla curva e creando così un momento meccanico opposto alla sbandata. Al contrario, in caso di sovrasterzo, è la ruota anteriore esterna alla curva che viene leggermente frenata sempre allo scopo di generare un movimento opposto al fine di stabilizzare il veicolo.

Analogamente l’intervento dell’ESP è altrettanto avvertibile in caso di guida su neve. In questa ipotesi il sistema lavora in sinergia con il controllo della trazione e l’ABS. 

L’ABS e l’ESP hanno lo scopo di mantenere la stabilità del veicolo in diverse condizioni di marcia quali le frenate più decise su fondo bagnato o su fondi a bassa aderenza come sulla neve. In caso di frenata con aderenza diversa sulle ruote, questi sistemi intervengono insieme per stabilizzare il veicolo.

Ulteriormente, l’ESP si rivela un prezioso alleato alla guida nel caso di ostacolo improvviso. Se, infatti, un pedone, un animale o una vettura proveniente da una strada laterale sbucano improvvisamente in mezzo alla traiettoria e si è costretti ad uno rapido scarto per evitare l’impatto, l’ESP interviene in maniera decisa per azzerare il ribaltamento dell’auto.

La soglia di attivazione dell’ESP varia da costruttore a costruttore in base alle impostazioni prestabilite. Il sistema si può attivare in accelerazione, in risposta a un rapido cambiamento dell’angolo di sterzata o anche nell’ipotesi in cui si sia riportata la foratura di una gomma. L’ESP, quindi, entra in funzione ogni volta che il coefficiente d’attrito di una vettura varia fino a minacciare la stabilità della stessa.

Spia ESP accesa: cosa fare

Come abbiamo evidenziato nei paragrafi precedenti, per sapere se la propria vettura è dotata di ESP sarà sufficiente verificare la presenza della spia relativa nel quadro strumenti.

Questa sarà sempre di colore giallo e potrà recare o il simbolo di una auto che sbanda o di un punto esclamativo all’interno di un triangolo con una freccia che gira intorno a questo.

Al momento dell’accensione della vettura le spie dei vari sistemi si accenderanno per poi spegnersi dopo qualche secondo. Tuttavia, se la spia ESP rimane accesa vorrà dire che il sistema presenta un malfunzionamento. Su alcune vetture può anche apparire direttamente il messaggio “ESP guasto” nel quadro strumenti.

Oltre alla presenza della spia dell’ESP accesa nel quadro strumenti, su alcune vetture una delle conseguenze del malfunzionamento del sistema è la riduzione di coppia alle ruote motrici

Il problema può dipendere da un sensore rotto o difettoso oppure da un guasto ben più serio alla centralina. 

Quando si verifica un problema all’ESP è sempre consigliabile portare la propria vettura presso una officina specializzata per effettuare le verifiche del caso e procedere alla riparazione del guasto così da poter tornare in strada con un’auto in perfetta efficienza e dotata di tutti i sistemi di sicurezza.

Quando disattivare l’ESP

Come abbiamo visto, l’ESP è un prezioso assistente elettronico che aumenta la sicurezza della vettura in numerosi casi.

Tuttavia, in alcune ipotesi, può essere richiesta la sua disattivazione per facilitare determinate manovre. Si deve però sottolineare come nelle vetture prodotte a partire dal 2014 la disattivazione dell’ESP non si possibile, mentre su quelle di immatricolazione anteriore questa operazione è consentita.

Nelle vetture di recente costruzione, qualora si voglia disattivare l’ESP si dovrà premere un pulsante dedicato che, ad ogni modo, andrà ad eliminare il sistema che regola il controllo di trazione ma non quello di stabilità. 

Questa scelta è stata adottata per consentire agli automobilisti di riuscire a partire con la propria vettura in particolari condizioni di asfalto come ad esempio con strada innevata.

Il controllo di trazione, nel suo funzionamento su fondi in perfette condizioni, taglia la potenza per evitare che le gomme slittino, ma sulla neve questa logica non funziona e la potenza tagliata può essere tale da impedire la partenza dell’auto.

Una volta partiti è fondamentale reinserire il controllo di trazione poiché l’elettronica si occuperà di ridurre al massimo qualunque perdita di aderenza e l’auto sarà più guidabile.

Si potrebbe disattivare direttamente l’ESP intervenendo sulla centralina, ma questa pratica è altamente sconsigliata sia per non precludere la funzionalità dei vari sistemi che per garantire, in ogni caso, la completa sicurezza in marcia.

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15 10 2019
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