Ecotassa ed emissioni co2: ecco tutte le auto penalizzate

Acquistare una vettura con un livello di co2 superiore ai 160 g/Km comporta il pagamento dell’ecotassa. Vediamo come funziona e quali sono le vetture che ricadono all’interno dell’ecotassa.
Acquistare una vettura con un livello di co2 superiore ai 160 g/Km comporta il pagamento dell’ecotassa. Vediamo come funziona e quali sono le vetture che ricadono all’interno dell’ecotassa.

La lotta ai veicoli maggiormente inquinanti non viene perseguita unicamente con il divieto di ingresso nelle varie ZTL sparse in tutta Italia o con i blocchi del traffico nelle giornate in cui i livelli di smog raggiungono e superano i limiti di guardia, ma anche, a partire dal mese di marzo 2019, con la cosiddetta ecotassa e emissioni co2 . Scopriamo nel dettaglio in cosa consiste e quali vetture verranno penalizzate.

Ecotassa auto 2019 e 2020

Il precedente Governo ha voluto spingere gli automobilisti italiani a rinnovare il parco auto con una serie di incentivi economici riservati all’acquisto di vetture con un basso impatto ambientale, mentre, al contempo, ha voluto penalizzare con l’imposizione dell’ecotassa e emissioni co2 , tutti quei soggetti che hanno acquistato vetture nuove con valori di emissioni di co2 superiori a 160 g/Km.

Nello specifico, a partire dal mese di marzo 2019 e sino al 31 dicembre 2021, chi acquisterà un’auto di nuova immatricolazione con valori di emissione di anidride carbonica superiori a 160 g/Km di co2 dovrà pagare, al momento dell’acquisto, una tassa che varia da un minimo di 1.100 euro ad un massimo di 2.500 euro.

L’ecotassa e emissioni co2 è applicata in rapporto a quattro differenti scaglioni . Chi acquisterà una vettura con un valore di emissioni compreso tra 161 e 175 g/Km sarà costretto a corrispondere un importo pari a 1.110 euro, mentre se il valore delle emissioni di co2 è compreso tra 176 e 200 g/Km il totale dell’ecotassa sarà di 1.600 euro.

Analogamente, se la vettura avrà valori di emissioni tra 201 e 250 g/Km l’ecotassa e emissioni co2 sarà pari 2.000 euro. Qualora l’auto di nuova immatricolazione avrà un valore di emissioni superiore ai 250 g/Km l’importo dell’ecotassa sarà di 2.500 euro.

Il pagamento dell’ecotassa e emissioni co2 dovrà avvenire una sola volta, al momento dell’acquisto, e si aggiunge alle altre imposte già presenti quali IVA, IPT provinciale, il bollo annuale e l’eventuale superbollo.

Ecotassa: come funziona

L’ecotassa e emissioni co2, come abbiamo visto, è legata all’impatto ambientale del veicolo di nuova immatricolazione.

Questo balzello, quindi, dovrà essere corrisposto soltanto al momento dell’acquisto dell’auto nuova e non riguarderà, invece, le vetture usate e quelle a KM0. A differenza dell’ecobonus, dove il prezzo massimo di acquisto previsto per usufruire degli incentivi statali è stato fissato a 61.000 euro IVA inclusa, l’ecotassa e emissioni co2 è applicata a prescindere dal prezzo di acquisto dell’auto ma soltanto in base al valore di emissioni di anidride carbonica del veicolo.

Il Governo, inoltre, è intervenuto innalzando il limite minimo di emissioni di co2 da 110 a 160 g/Km dopo le forti proteste dei costruttori e dei consumatori. Con la precedente soglia, infatti, anche su vetture di modesta cilindrata e dimensioni, come la Fiat Panda ad esempio, sarebbe stato obbligatorio il pagamento dell’ecotassa e emissioni co2 comportando, di conseguenza, una contrazione del mercato in conseguenza dell’aumento del prezzo finale di acquisto.

Ecotassa: chi la paga

I destinatari dell’ecotassa e emissioni co2 sono, come sempre, gli automobilisti che acquisteranno vetture di nuova immatricolazione ricadenti negli scaglioni di emissioni che abbiamo indicato in precedenza.

Come spiegato dall’Agenzie delle Entrate, l’ecotassa può anche essere pagata da chi richiede l’immatricolazione in nome e per conto dell’acquirente. Pertanto il venditore su delega del cliente può versare l’importo dell’ecotassa col modello F24 del concessionario per poi richiedere al cliente l’importo dell’ecotassa anticipata e pagata per conto del cliente stesso.

La tassa progressiva sulle immatricolazioni di auto inquinanti in base all’emissione di anidride carbonica colpisce chiunque acquisti o immatricoli automobili con una specifica soglia di emissione di co2 in maniera progressiva.

Dal primo marzo 2019 fino al 31 dicembre 2021, chiunque acquisti, anche tramite leasing, un veicolo nuovo ricadente nella categoria M1, ovvero automezzi destinati al trasporto di persone aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente,  oppure immatricola in Italia un veicolo della stessa categoria già immatricolato in un altro Stato, deve pagare un’imposta in funzione del numero di grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro eccedenti la soglia di 160 co2 g/km”

Ecotassa: quali auto

Grazie all’innalzamento della soglia minima l’ecotassa e emissioni co2 ha escluso di fatto tutte le utilitarie per andare invece a colpire più duramente le vetture sportive e i SUV.

Tuttavia, questo balzello, dovrà essere pagato anche da chi andrà ad acquistare vetture familiari come la Fiat Tipo SW 1.4 da 120 cavalli , decisamente lontana dal concetto di auto sportiva estrema.

Di seguito ecco un elenco delle vetture che saranno soggette al pagamento dell’ecotassa. E’ bene precisare però che non tutti gli allestimenti dei singoli modelli costringeranno gli acquirenti al versamento dell’imposta.

 

Alfa Romeo 4C 1750, Giulia, Giulietta e Stelvio
Aston Martin DB11, Rapide S e V8 Vantage
Audi A6 allroad, R8, RS3/4/5/6/7, S1/3/4/5/6/7, SQ5/7, TT, Q7 e Q8
Bentley Bentayga, Continental GT e Flying
BMW 335d, 340i, 435d, 440i, 540i, 640d, 640i, 650i, 740Ld, 750d, M1/2/4/5/6 e X3/4/5/6/7
Cadillac ATS, CT6, XT5, CTS e Escalade
Chevrolet Camaro, Corvette e Edition
Citroen SpaceTourer
Cupra Ateca
DR dr Evo5, dr3, dr4, dr6,
Ferrari 488 GTB e Spider, 812, F12, GT4 Lusso, Portofino e LaFerrari
Fiat 500L, Doblò, QUBO e Tipo
Ford Edge, Focus, Kuga, Mondeo e Mustang
Honda Civic, CR-V e NSX
Hyundai i30, Santa Fe e Tucson
Infiniti Q30, Q50, QX70 e Q60
Jaguar E-pace, F-pace, F-type, XE, XF e XJ
Jeep Cherokee, Compass, Grand Cherokee, Renegade e Wrangler
KIA Optima, Sportage e Stinger
Lamborghini Aventador, Huracàn e Urus
Land Rover Evoque, Discovery e Range Rover
Lexus LC, RC e LS
LOTUS Elise, Evora e Exige
Mahindra XUV500
Maserati Ghilbi, Levante, Quattroporte,
Mazda CX-5
McLaren 540C, 570GT, 570S e 720S
Mercedes Classe B/C/E/G, GLA, GLC, GLE, GLS, CLA, GT, Maybach, S350/400/450/560/600/63/65, SL,SLC, V200 e V250
Mitsubishi Outlander e Pajero
Nissan 370Z e GT-R
Opel Combo, Insignia, Mokka e Zafira
Peugeot Traveller BlueHDi
Porsche Macan, 718 Cayman, 911, Cayenne e Panamera
Renault Koleos e Mégane
Seat Leon
Skoda Superb
Ssangyong Korando e Rexton
Subaru Forester, Levorg e Outback
Suzuki Jimny
Toyota GT86 e Land Cruiser
Volkswagen Multivan e Touareg
Volvo S90, V60, V90, XC40, XC60 e XC90

Ecotassa: quando si paga

L’ecotassa e emissioni co2 deve essere pagata entro il giorno dell’immatricolazione della vettura e sarà necessario essere già in possesso della carta di circolazione che riporta in modo ufficiale le emissioni di CO2 del veicolo dato che, come abbiamo visto, queste variano a seconda dell’allestimento prescelto.

Ecotassa: come si paga

Per poter corrispondere l’importo dell’ecotassa e emissioni co2 chi acquista il veicolo deve munirsi del Modello F24 Elide. L’ecotassa potrà così essere pagata presso gli sportelli bancari, postali o dell’Agenzia delle Entrate.

Sul Modello F24 Elide dovrà essere riportato il numero di telaio del veicolo e il codice tributo 3500, quello che l’Agenzia delle Entrate definisce come “Ecotassa – Imposta per l’acquisto e l’immatricolazione in Italia di veicoli di categoria M1 con emissioni eccedenti la soglia di 160 g/km – Articolo 1, comma 1042, della Legge N. 145 del 2018”.

Ecotassa auto storiche

Abbiamo visto come l’acquisto di una vettura nuova che superi la soglia prevista dalla legge è soggetta all’ecotassa e emissioni co2, ma a questo balzello, purtroppo, non sfuggono neanche le auto storiche purché debbano essere reimmatricolate in Italia.

Se, infatti, l’auto storica è stata acquistata oltre confine sarà soggetta al pagamento dell’ecotassa. Secondo la Legge di Bilancio, infatti,tutti i veicoli di categoria M1 già immatricolati in un altro Paese, anche della Comunità Europea, dovendo essere comunque reimmatricolati in Italia, sono tenuti senza eccezioni al pagamento dell’ecotassa. Ovviamente questo vale per tutte le auto storiche acquistate a partire dal 1 marzo 2019.

Ecotassa moto

Come abbiamo ampiamente evidenziato, l’ecotassa e emissioni co2 riguarda l’acquisto e l’immatricolazione in Italia di veicoli di categoria M1. Questi sono tutti gli automezzi destinati al trasporto di persone aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente.

Da questa descrizione, quindi, si evince come l’ecotassa non venga applicata per l’acquisto di moto e scooter .

Chi, entro il 31 dicembre 2021, volesse rottamare il proprio veicolo a 2 ruote di categoria Euro 2 o Euro 3, potrà tuttavia usufruire del bonus mobilità pari a 500 euro. Questo è destinato ai cittadini residenti nei Comuni sotto procedura d’infrazione Ue per smog e potrà essere utilizzato entro i successivi tre anni per abbonamenti al Trasporto pubblico locale e anche per biciclette anche a pedalata assistita.

Ecotassa su usato

Anche le auto usate, purché già immatricolate in Italia prima del primo marzo 2019, non saranno soggette al pagamento dell’ecotassa e emissioni co2.

La normativa, infatti, è chiara in merito ed evidenzia come il balzello debba essere corrisposto per l’acquisto di vetture con emissioni di co2 superiori ai 160 g/Km all’atto della prima immatricolazione.  Questa, quindi, avverrà nel caso di acquisto di auto nuove, mentre in caso di acquisto di una vettura usata, se questa è già stata immatricolata in Italia non si sarà costretti al pagamento dell’ecotassa .

Se, invece, si acquista tramite il mercato dell’usato una vettura immatricolata all’estero, qualora questa superi i limiti previsti per legge si dovrà pagare l’ecotassa e emissioni co2 al momento della immatricolazione in Italia.

Ecotassa per SUV, diesel, gpl, metano

Come abbiamo visto, l’intento prioritario dell’ecotassa e emissioni co2 è quello di punire chi decide di acquistare veicoli maggiormente inquinanti facendo pagare un importo variabile a seconda del valore di emissioni dichiarato dal costruttore secondo il ciclo di omologazione NEDC e riportato sulla carta di circolazione.

Tra le vetture colpite dall’ecotassa rientrano a pieno titolo i SUV. Questa categoria di auto, ormai diffusa rapidamente, è sempre stata indicata quale nemica dell’ambiente in ragione del peso e delle dimensioni elevati.

Anche per quel che riguarda i SUV, tuttavia, prima di capire se l’acquisto comporterà il pagamento dell’ecotassa sarà fondamentale verificare il quantitativo di emissioni riportato sulla carta di circolazione. Questo, infatti, può variare in base alla alimentazione scelta ma può essere applicato non solo in caso di motorizzazione diesel, ma anche nell’ipotesi di alimentazione GPL o metano.

Emissioni co2

Quando si parla di emissioni co2 auto si intendono tutte quelle emissioni di anidride carbonica nell’aria, ovvero un gas che si forma nei processi di combustione dall’unione del carbonio contenuto nei combustibili con 2 atomi di ossigeno presenti nell’aria.

Quali sono le cause delle emissioni co2? Ogni veicolo dotato di motore termico produce emissioni di co2, sia questo benzina, diesel, gpl o ibrido. La quantità di co2 emessa può essere calcolata conoscendo la classe di omologazione Euro cui appartiene il veicolo .

Secondo uno studio condotto dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, le emissioni auto co2 gpl sono inferiori del 14% rispetto alle omologhe vetture dotate di motore a benzina, mentre le emissioni co2 auto ibride si confermano decisamente inferiori a quelle delle auto prive di questa tecnologia.

Per quel che riguarda le emissioni co2 Italia si è intervenuto a livello governativo proponendo incentivi importanti in caso di rottamazione di auto inquinanti per passare a vetture a basso impatto ambientale.

Nello specifico, chi decide di rottamare la propria auto di categoria Euro 0, 1, 2 e 3 potrà godere di uno sconto fino a 6.000 euro per l’acquisto di un modello con emissione co2 da 0 a 20 g/km, mentre per l’acquisto con rottamazione di una vettura con emissione co2 da 21 a 70 g/km l’ecobonus avrà un valore pari a 2.500 euro.

Viceversa, per chi acquista vetture con alte emissioni co2 l’ecotassa sarà utilizzata come misura per punire la scelta di mettersi alla guida di veicoli inquinanti ed avrà un importo variabile da 1.100 sino a 2.500 euro.

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14 10 2019
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