Tesla: la Gigafactory tedesca potrebbe essere più piccola?

Secondo quanto si apprende online, sembra che Tesla abbia deciso di cambiare i suoi piani in merito alla costruzione della nuova Gigafactory tedesca ; se in prima istanza il costruttore aveva in mente di realizzare un progetto mastodontico, adesso sembra che abbia apportato una serie di modifiche che stravolgono l’asset e le dimensioni che dovrebbe avere la nuova fabbrica del produttore americano.

Modifiche alla Gigafactory Tesla in Germania

La società c’è da dire che sta andando avanti nel suo percorso anche senza l’approvazione finale dello stesso da parte delle autorità locali, ancora troppo reticenti nei confronti dell’eclettico Elon Musk . Fino a settembre, queste dovranno infatti raccogliere i pareri sulle attività della casa automobilistica, e potrebbero volerci anche diversi mesi prima dell’approvazione, con conseguenti ritardi nella roadmap finale. Ma a Elon Musk ciò non sembra importare; la costruzione continua a passo spedito.

La società ha uno scopo ben preciso; ovvero attivare la produzione della Model Y entro il mese di luglio del prossimo anno; da qui verranno consegnati e distribuiti i modelli di crossover elettrici del brand per il mercato dell’Europa. Inoltre, sembra che Musk voglia tagliare ben il 30% di alberi presenti nella zona per realizzare una pista di prova per le auto.

Curiosa la scelta di non produrre più le batterie all’interno; questo combacia con il rumor secondo il quale la società potrebbe costruire una fabbrica destinata all’uopo nel Regno Unito. I motori elettrici invece, verranno spostati in un ulteriore edificio, probabilmente il nuovo.

Tesla sembra che ridurrà inoltre, il fabbisogno complessivo di acqua del 33% con spazi ben più bassi di quanto si ipotizzava . Con questo progetto, Musk vorrebbe anche rimodulare il sistema di smaltimento delle acque reflue posto vicino alla Gigafactory.

Questi cambiamenti fanno pensa che il nuovo impianto sia significativamente più piccolo di quello che Tesla aveva in mente. Altresì, il CEO potrebbe adottare un approccio più timido per non incappare in proteste degli ambientalisti che, più volte in passato, hanno cercato di ostacolare i suoi piani. Un altro motivo potrebbe essere anche l’andarci piano a causa della crisi del settore automotive in cui versano tutti i costruttori.

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04 07 2020
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