Tesla Model 3: il software è stato violato e venduto a terzi

Oramai si sa; le nuove auto moderne hanno software al proprio interno sempre più complessi e articolati, che di fatto, in molti temono… proprio a causa del rischio di violazione da parte di criminali, hacker o semplici programmatori esterni. Si teme infatti che un malvivente possa attaccare i sistemi di infotainment e di guida, compromettendoli e provocando seri danni agli utenti. Su questo Tesla ha sempre lavorato bene e in maniera impeccabile, al fine di rendere sicuri i suoi software di bordo.

Tesla: software super-sicuro, ma…

Finora la compagnia di Elon Musk ha fatto sì che i sistemi interni delle Model fossero pressoché inespugnabili; con i programmi di big bounty e con gli eventi come Pwn2Own, l’azienda ha sempre mirato a cercar le criticità al fine di risolverle. Tuttavia prima o poi qualcuno avrebbe violato il software interno delle vetture a corrente del marchio americano; colui che vi è riuscito è stato Guillaume André , il proprietario di Simon André, una compagnia del Canada operante nel settore dell’automotive.

Alla base di tutto ciò vi è una scoperta particolare; l’uomo aveva infatti pensato di realizzare una modifica alla Model 3 trasformandola in una Dual Motor con trazione integrale 4×4.

Il primo ostacolo è stato rappresentato dalla necessità di far alimentare l’inverter con il doppio motore elettrico; per far questo, André ha dovuto modificare il software e per farlo ha violato indirettamente il sistema dell’auto. È stato in questo momento che si è accorto che si potevano sbloccare una serie di funzionalità segrete che solitamente Tesla dona agli utenti sotto forma di pacchetti e servizi extra dall’ingente costo. Un esempio? André è riuscito ad abilitare l’opzione di “Acceleration Boost ”, una feature che dona 50 CV aggiuntivi e che costa – di serie – 2000 $.

Il CEO di Simon André ha anche scovato un metodo che trasforma una Long Range in una Performance; da qui però, l’uomo non si è più fermato; ha infatti aperto una società chiamata Ingenext e che offre ai proprietari della Model 3 gli aggiornamenti ad un costo inferiore; per d’esempio, l’Acceleration Boost lo fa pagare 1100 $, oppure il pacchetto Performance al costo di 2250 $. Un contro di tutto ciò? Si perde ovviamente, la possibilità di ricevere update OTA ufficiali da parte del costruttore.

E tesla sarà rimasta a guardare? La compagnia di Musk non avrà preso bene una vicenda simile, ma le auto, una volta che vengon acquistate dai clienti, non sono più di proprietà dell’azienda , pertanto ognuno la società ci perde “la giurisdizione” su di esse.. Certo però che, in caso di problemi, il costruttore potrebbe rifiutarsi di effettuare riparazioni anche nel periodo di garanzia a causa delle manomissioni di terze parti precedentemente effettuate sul veicolo.

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13 06 2020
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