Elon Musk e Coronavirus: dal negazionismo all'attivismo

Elon Musk fa una promessa agli Stati Uniti: se sarà necessario, è pronto a convertire le linee produttive Tesla per mettere a disposizione respiratori in aiuto alla sanità contro il Coronavirus.
Elon Musk fa una promessa agli Stati Uniti: se sarà necessario, è pronto a convertire le linee produttive Tesla per mettere a disposizione respiratori in aiuto alla sanità contro il Coronavirus.

In questi giorni drammatici per l’automotive a livello internazionale non parliamo a caso di Elon Musk: la sua posizione è infatti particolarmente centrale in questa fase per molti motivi, ma due nello specifico. In primis, perché Tesla è con ogni probabilità il grande marchio che sta affrontando i maggiori rischi finanziari di fronte al cigno nero caduto sulle borse; inoltre perché Elon Musk si è posto in posizione scomoda fin dal primo giorno, negando a più riprese l’importanza della pandemia e definendo “stupido ” ogni atteggiamento di panico in merito.

Elon Musk: se serve, produrremo respiratori

Ora però Elon Musk sembra voler affrontare la situazione di petto e questo è quel che serve in questa fase. Come? Con una promessa: se sarà necessario, le linee produttive di Fremont saranno convertite rapidamente per la produzione di respiratori. Esatto: le stesse linee ove solo 24 ore fa è stata bloccata la distribuzione delle nuove Model Y .

Musk non spiega come, né in quali tempi, ma l’esempio è probabilmente quello della cinese BYD, che ne giro di breve ha saputo convertire la propria produzione di auto elettriche nella maggior linea mondiale di produzione di mascherine sanitarie.

In una risposta all’imprenditore Jason Calacanis, inoltre, Musk ha ribadito la propria lettura della situazione, molto basata sul freddo numero e ben poco incentrata sugli aspetti sanitari e sociali della pandemia. Calacanis, ad esempio, vede una situazione italiana “nel caos, me con un numero di morti che si stabilizza” senza badare al fatto che il paese è di fatto fermo per evitare che la situazione degeneri. E così in Cina e Korea. Musk ribadisce a questo punto il proprio concetto: “il panico causerà più danni che non il virus, se già non sta accadendo “.

Nessun cenno a tempi e modi di reazione degli Stati Uniti, nella speranza che il virus trovi un qualche argine nelle misure che Donald Trump sta ora frettolosamente intraprendendo dopo aver a lungo negato l’evidenza. Ma c’è almeno una discesa in campo, alla ricerca di quella tranquillizzazione delle masse che Musk invoca fin dal primo giorno: se servirà, Tesla c’è.

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19 03 2020
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